Scuola, compiti e capricci
I capricci, per chi ha dei figli, sono all’ordine del giorno. Ma come li gestite fa la differenza.
Nel mio ambito, posso dirvi che studiare piace a poche persone perchè richiede costanza, fatica e motivazione. Molto spesso accade che degli allievi, soprattutto quelli giovanissimi, appena iniziano un percorso con me, facciano dei capricci.
Sono, comprensibilmente, diffidenti e di fare lezione proprio non ne hanno voglia. Come biasimarli?Per loro, all'inizio, sono una sconosciuta e spesso non sanno nemmeno che il mio obiettivo è quello di aiutarli e non di sovraccaricarli con altri compiti o pagine da studiare.
Prima dell'incontro, a volte, son lì nella saletta d’attesa che battono i piedi, stringono i pugni e si chiudono a riccio. Quando arriva il loro turno esco con un sorriso, li saluto e cerco di rassicurarli.
Al rifiuto del bambino, la madre interviene con un: “X, se LA SMETTI e fai il bravo ti porto a mangiare il gelato”, oppure: “ Se ti impegni, a casa ti lascio giocare alla play”.
Se il premio è allettante, chiaramente funziona. Ma sarà corretto?
Ebbene, no. Così facendo si sta solamente procrastinando il problema. E’ un po’ come se steste mettendo delle bacinelle per contenere delle perdite d’acqua dal soffitto senza mai ripararlo.
Infatti, se si promette un premio quando il bambino piange e fa i capricci, il messaggio che passa è: “ Posso fare ciò che voglio, tanto poi mi interrompono per darmi un premio”.
Per correggere un comportamento, provate a parlarne direttamente con vostro figlio. Siate chiari e coinvolgetelo, soprattutto nelle cose che riguardano anche lui. Instaurate un dialogo e stendete una lista degli obiettivi su cui volete lavorare.Il momento migliore per farlo, però, è in un momento di serenità, quando sarà più disposto ad ascoltarvi.
Cercate di incoraggiarlo a proporre idee per cambiare quelle abitudini su cui vorreste vedere un cambiamento e trovare con lui delle soluzioni, ma coinvolgetelo.
Che tipo di premi dare per non cadere nel materialismo?
Il premio non deve necessariamente essere un oggetto. Può essere un’esperienza, del tempo con voi e, ogni tanto, anche qualcosa che loro vorrebbero, anche un regalo anticipato.